Consapevolezza, Flusso, Incoscienza, Creatività: tu dove sei?

Uno schema che mette in relazione la consapevolezza e la concentrazione: due aspetti essenziali della mindfulness.
Potremmo dire che tutto il percorso della mindfulness si basa sul potenziamento di queste due caratteristiche.

Il grafico crea 4 aree: in alto, aree 1 e 2, ci sono gli stati di alta concentrazione. In basso, aree 3 e 4, ci sono gli stati a bassa concentrazione (o ad alta distrazione).
Poi a destra, aree 2 e 4, ci sono gli stati ad alta consapevolezza; mentre a sinistra, aree 1 e 3, quelli a bassa consapevolezza.

Ed ecco una breve descrizione dei 4 stati:

  1. Flow – flusso: uno stato in cui non c’è un forte stato di consapevolezza ma un grande stato di concentrazione. Tipicamente è lo stato degli sportivi nei loro momenti migliori: totalmente concentrati in quello che stanno facendo senza un senso di farlo o di essere.
  2. Mindful – presenza mentale: è lo stato a cui punta la pratica della mindfulness. Uno stato di concentrazione in quello che si fa ma anche di grande apertura della consapevolezza all’attività, all’ambiente e al nostro sé.
  3. Mindless – assenza mentale, incoscienza: è lo stato in cui siamo distratti e con il pilota automatico. Per esempio guidiamo l’auto nel tarffico e la mente corre a pensieri di discussioni avute sul lavoro o a cosa preparare per cena o a immagini di pericoli che potrebbero cascare addosso alla nostra famiglia.
  4. Creativity – creatività: è lo stato in cui non ci focalizziamo su un aspetto della realtà ma siamo anche molto consapevoli e “coerenti” nel nostro flusso mentale.

Ora la cosa più importante da sottolineare è che ogni stato va bene ed è bello e miracoloso.
Quello che la pratica della mindfulness vuole fare è gestire in modo cosciente le “aree”: posso scegliere di essere svagato e “mindless” non è un problema. Quello che forse è un problema è vivere quasi sempre nel 4 stato e poi, casualmente, finire brevemente in uno degli altri tre stati.

Immagine tratta da: https://www.forbes.com/sites/rasmushougaard/2019/07/08/why-top-leaders-are-practicing-mindfulness-and-four-steps-to-get-started/#57a892d37237

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4 trucchi per gestire lo stress sul lavoro (e in vacanza)

Le vacanze sono un buon momento per creare delle abitudini che ci insegnino a vivere bene la vita e il lavoro.

Vediamo le regolette per gestire lo stress:

  1. Riduci lo stress mettendoti al primo posto
  2. Non dimenticare di respirare
  3. Fai una cosa alla volta
  4. Celebra il tuo lavoro

1)
Fai qualcosa solamente per te ogni giorno. Fare sport o yoga o meditazione va benissimo ma anche qualsiasi altra attività fatta solo per noi e il nostro piacere (no, bersi due aperitivi non conta).
Non si parla di grandi investimenti di tempo. 10-15 minuti di meditazione al giorno sono più che sufficienti.

2)
Impara a rompere il flusso di cose da fare o il fiume di pensieri in cui siamo immersi. È essenziale per staccare con le situazioni di stress durante la giornata. Concentrarsi sul respiro è un’ottima tecnica.
Questo effetto di “stacco” si può ottenere con micropratiche di meditazione o con le pratiche informali (i tre respiri, ascolta i suoni, senti il corpo ecc.). Esempi di micropratiche e di pratiche informali sono accessibili nel “bot” e nel corso di Mindfulness Italia Online.

3)
Incredibilmente ancora oggi qualcuno ha il coraggio di negare questo semplice fatto: il multitasking è un disastro in termini di concentrazione, efficienza e stress. Ma il multitasking è terribile anche per godersi una vacanza o una persona cara! Fare una cosa alla volta.

4)
Ricorda l’esercizio della “gratitudine” o delle “cose belle della giornata”: ricordarsi sempre di pensare (o ancora meglio scrivere) le cose che abbiamo fatto o vissuto: un diario è una abitudine ottima per dare un senso alla propria vita (e calare lo stress aumentando le felicità).

Spunti da:
https://www.entrepreneur.com/article/336554
Articolo semplice semplice sul fatto che “tu sei il solo CEO della tua mente”.


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Come la mindfulness riduce l’ansia

Una rivista di psicologia descrive i risultati scientifici sulla comprensione di come la mindfulness aiuta a gestire l’ansia.

La ricerca mostra che forse la mindfulness agisce come una “simulazione in ambiente sicuro”: la persona meditando e facendo le pratiche informali impara ad avvicinarsi e a gestire piccole situazioni di stress (o anche ricordi di situazioni stressanti o fantasie di situazioni stressanti). Questa abitudine permette poi alla persona di affrontare con più efficacia le situazioni di vero stress.
Lo studio sottolinea inoltre che la mindfulness aumenta anche la memoria di aver affrontato con successo le situazioni difficili: fortificando così le azioni mentali future.

Questa ricerca sembra confermare che la meditazione di consapevolezza e la mindfulness sono efficaci proprio perché ci permettono, piano piano, di staccarci dalle nostre risposte automatiche per trovare risposte più efficaci e che ci fanno stare meglio.

Mindfulness interventions have been shown to reduce stress and improve emotion regulation skills in numerous studies, however the neural mechanisms are still largely unknown

Da:
https://www.psypost.org/2019/07/mindfulness-meditation-training-may-help-people-unlearn-fearful-responses-54056

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6 regole per staccare: Vacanze, Media digitali e mindfulness

Le vacanze sono il momento per scaricare il nostro stress e vivere pienamente con le persone che amiamo e con le attività che ci piacciono.

Attenzione però che il nostro attaccamento ai device digitali può rovinare questo importante periodo di ricarica del nostro corpo e della nostra mente-cuore. La mindfulness ci può aiutare a gestire la nostra tendenza a farci “portare via” dallo smartphone, dalle news, dai video e dai social.

Il costo di essere sempre online è alto.

Rendersene conto è decisamente il primo passo importante da fare.
In breve quale è il prezzo che paghiamo?

  • Incapacità di approfondire e di stare concentrati
  • Ansia (in inglese la chiamano FOMO – fear of missing out – paura di perdersi qualcosa -)
  • Disturbi del sonno e dei cicli sonno-veglia
  • Calo della nostra connessione con esseri viventi reali

Tutto questo non succede perché noi siamo “sbagliati” o “poco bravi” a gestire queste cose. Le app e i social hanno team di designer e psicologi per catturare il più possibile la nostra attenzione.

I social e le app sono progettati per mantenerci agganciati.

(Qui il discorso sul mindful design e digital-detox sarebbe lungo e magari lo approfondiremo una prossima volta.)

Le 6 regole per staccare:

  1. Bloccare tutte le notifiche
  2. Creare tempi e zone senza cellulare (dopo cena, pasti, bagno, cucina, camera da letto)
  3. Semplifica le app (e togli quelle social)
  4. Elimina le “breaking news”
  5. Un giorno alla settimana smartphone-free
  6. Goditi la solitudine

Spunti tratti da:
https://www.forbes.com/sites/rasmushougaard/2019/07/25/how-to-balance-your-digital-life-during-your-vacation/
Bel articolo di Forbes su mindfulness, uso del digitale e vacanze.

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Burn-out dei chirurghi e mindfulness

Il burnout è un vero problema per tutti i professionisti della sanità: negli USA il 66% dei chirurghi entra in uno stato di burnout durante la sua carriera lavorativa. Il burnout è una malattia ufficiale, segnata nel International Classification of Diseases, 11th Revision, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’esperimento riportato sotto è fatto su 21 chirurghi quindi non un campione grandissimo ma i risultati sono significativi.
Il messaggio da portarsi via è che il programma MBSR (mindfulness based stress reduction, riduzione dello stress basata sulla consapevolezza) applicato nello studio “mostra un impatto molto promettente su stress e funzioni esecutive“.
Autore principale Carter Lebares, MD, assistente professore di chirurgia presso l’UCSF.

Da:
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2738631
Il JAMA network è una rete di riviste mediche specializzate. Questo articolo analizza come la mindfulness aiuta i chirurghi a non cadere in burnout e a gestire lo stress.

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5 ragioni per praticare la mindfulness

Cinque motivi per praticare subito la mindfulness?

  1. Aumentare la concentrazione.
  2. Ridurre lo stress.
  3. Migliorare il benessere fisico.
  4. Migliorare il benessere mentale.
  5. Rinforzare le relazioni.

1) La nostra epoca è segnata da un calo enorme della concentrazione a causa dei ritmi di vita e dei media digitali: la mindfulness ci aiuta a vivere in modo più consapevole e concentrato (e bello).

2) La nostra epoca è caratterizzata dallo stress che sta diventando una sorta di “epidemia” con diverse rappresentazioni: fobia sociale ( https://it.wikipedia.org/wiki/Fobia_sociale ), ansie, paure ecc come dimostra il numero enorme di farmaci “psico” che vengono venduti nel mondo occidentale. La mindfulness nasce proprio per gestire lo stress.

3) e 4) La lista di benefici fisici e mentali generati dalla pratica della mindfulness è molto lunga e scienficamente rilevante. Vedi per esempio https://www.smh.com.au/lifestyle/relax–its-good-for-you-20090819-eqlo.html .

5) La mindfulness ha un effetto positivo sulla corteccia cingolata anteriore che è la parte del cervello che regola le relazioni emotive.


Spunti da:
https://thriveglobal.com/stories/5-major-reasons-why-you-need-to-practice-mindfulness/

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